Il Decreto Legge sul carburante, firmato dal Capo dello Stato Mattarella, oggi sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Dopo il nuovo decreto trasparenza emanato dal governo Meloni sui prezzi del carburante, il presidente della Repubblica Mattarella ne annuncia la firma e oggi è prevista la pubblicazione ufficiale sulla Gazzetta. Le nuove norme, in vigore da domani, riguarderanno obblighi e sanzioni per i benzinai, e il ritorno di alcuni bonus.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto carburanti, oggi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Nei giorni scorsi era già stata annunciata la bozza del provvedimento, per favorire la trasparenza dei prezzi del carburante nelle stazioni di servizio e contrastare la speculazione delle ultime settimane.
Indicazione dei prezzi
Da domani entrerà in vigore la norma sull’obbligo per i benzinai di esporre alla pompa un cartello che indichi il prezzo medio dei carburanti. Su base regionale, sarà pubblicato sul sito del ministero delle Imprese e del made in Italy.
La “frequenza, le modalità e la tempistica delle comunicazioni” saranno definite con decreto dello stesso Mimit “da adottarsi entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto”. I benzinai avranno poi altri 15 giorni per adeguare la cartellonistica presso ogni punto vendita, anche sulle autostradale
Sanzioni per chi trasgredisce
Il decreto definisce anche un impianto sanzionatorio per i trasgressori, con la collaborazione della Gdf e della Commissione di allerta rapida sui prezzi, all’interno dell’Antitrust. In poche parole, i gestori che non comunicheranno i prezzi del loro carburante riceveranno sanzioni da 500 a 6.000 euro. Dopo la terza violazione può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo tra i sette e i 90 giorni.
Ritornano i buoni
Per il primo trimestre del 2023, saranno rinnovati i buoni benzina per un valore massimo di 200 euro per lavoratore dipendente, e torna il bonus di 60 euro per pagare l’abbonamento per il trasporto pubblico locale e ferroviario, destinato però alle persone con redditi inferiori a 20mila euro, rispetto ai precedenti 35.000 euro.